Terremoto di magnitudo Md 2.7 del 26-11-1988 ore 19:01:56 (Italia) in zona: 2 km NE Brenzone sul Garda (VR)

Un terremoto di magnitudo Md 2.7 è avvenuto nella zona: 2 km NE Brenzone sul Garda (VR), il

  • 26-11-1988 18:01:56 (UTC)
  • 26-11-1988 19:01:56 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 45.7300, 10.7810 ad una profondità di 12 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Brenzone sul Garda VR 2 2474 2474
Malcesine VR 4 3736 6210
Tremosine sul Garda BS 5 2100 8310
Tignale BS 5 1256 9566
Ferrara di Monte Baldo VR 8 226 9792
Limone sul Garda BS 9 1181 10973
Gargnano BS 10 2934 13907
San Zeno di Montagna VR 11 1355 15262
Brentino Belluno VR 12 1395 16657
Avio TN 13 4133 20790
Caprino Veronese VR 14 8371 29161
Magasa BS 14 142 29303
Valvestino BS 15 184 29487
Torri del Benaco VR 15 3023 32510
Dolcè VR 15 2625 35135
Costermano sul Garda VR 16 3738 38873
Toscolano-Maderno BS 17 7990 46863
Brentonico TN 17 4015 50878
Nago-Torbole TN 17 2867 53745
Sant'Anna d'Alfaedo VR 18 2553 56298
Rivoli Veronese VR 18 2180 58478
Ala TN 18 8913 67391
Riva del Garda TN 18 16926 84317
Ledro TN 18 5395 89712
Garda VR 18 4092 93804
Capovalle BS 19 369 94173
Affi VR 20 2336 96509
Erbezzo VR 20 740 97249
Bondone TN 20 670 97919

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
36 Km a NW di Verona (258765 abitanti)
46 Km a SW di Trento (117317 abitanti)
48 Km a E di Brescia (196480 abitanti)
63 Km a W di Vicenza (112953 abitanti)
86 Km a E di Bergamo (119381 abitanti)
89 Km a NE di Cremona (71901 abitanti)
93 Km a W di Padova (210401 abitanti)
97 Km a SW di Bolzano (106441 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.7
M 2.6
1988-11-26
18:01:56
45.73 10.781 12 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 82069
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1988-11-26 18:01:56 ± 0.399
Latitudine 45.7300 ± 0.0315
Longitudine 10.7810 ± 0.0247
Profondità (km) 12 ± 3 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 82069

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 3995.5
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 155
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 22
Numero di fasi 22
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.7
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00186
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.02250
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 11
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 11
Parametri delle magnitudo

Md:2.7

Campo Valore
Valore 2.7
Incertezza
Num. stazioni usate 6
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 82069
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 18:17:08

M:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate
Tipo di magnitudo M
Localizzazione di riferimento 82069
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 09:29:55
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.ROB.Z. 1988-11-26T18:03:05.00 10.0 undecidable manual SN 236 2.4975 -1 0.3
--.FIN.Z. 1988-11-26T18:03:02.00 10.0 undecidable manual SN 230 2.3643 -0.9 0.4
--.KBA.Z. 1988-11-26T18:03:01.20 10.0 undecidable manual SN 51 2.22 1.82 0.2
--.RBL.Z. 1988-11-26T18:02:55.51 10.0 undecidable manual SN 68 2.0535 0.03 0.8
--.ORX.Z. 1988-11-26T18:02:54.00 10.0 undecidable manual SN 267 1.9536 0.94 0.5
--.ORO.Z. 1988-11-26T18:02:54.00 10.0 undecidable manual SN 267 1.9536 0.92 0.5
--.FVI.Z. 1988-11-26T18:02:44.34 10.0 undecidable manual SN 57 1.6317 -1 0.4
--.VAI.Z. 1988-11-26T18:02:40.60 10.0 undecidable manual SN 276 1.3986 0.61 0.7
--.BOB.Z. 1988-11-26T18:02:39.50 10.0 undecidable manual SN 224 1.3431 1.01 0.4
--.ROB.Z. 1988-11-26T18:02:36.00 10.0 undecidable manual PN 236 2.4975 -0.59 1.4
--.FIN.Z. 1988-11-26T18:02:34.30 10.0 undecidable manual PN 230 2.3643 -0.49 1.5
--.KBA.Z. 1988-11-26T18:02:33.60 10.0 negative manual PN 51 2.22 0.84 2.5
--.RBL.Z. 1988-11-26T18:02:30.21 10.0 undecidable manual PN 68 2.0535 -0.3 1.8
--.ORO.Z. 1988-11-26T18:02:29.00 10.0 undecidable manual PN 267 1.9536 -0.12 2
--.ORX.Z. 1988-11-26T18:02:28.00 10.0 undecidable manual PN 267 1.9536 -1.11 0.8
--.FVI.Z. 1988-11-26T18:02:23.32 10.0 undecidable manual PN 57 1.6317 -1.34 0.5
--.MDI.Z. 1988-11-26T18:02:22.80 10.0 undecidable manual SG 273 0.7437 0.5 0.8
--.VAI.Z. 1988-11-26T18:02:21.90 10.0 undecidable manual PN 276 1.3986 -0.48 1.8
--.BOB.Z. 1988-11-26T18:02:21.50 10.0 undecidable manual PN 224 1.3431 0.8 1.4
--.MDI.Z. 1988-11-26T18:02:10.57 10.0 undecidable manual PG 273 0.7437 -0.78 1.4
--.SAL.Z. 1988-11-26T18:02:06.50 10.0 undecidable manual SG 235 0.2109 1.22 0.3
--.SAL.Z. 1988-11-26T18:02:02.00 10.0 undecidable manual PG 235 0.2109 0.47 1.8
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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