Terremoto di magnitudo ML 3.1 del 01-01-2010 ore 22:01:12 (UTC) in zona: 2 km N Belsito (CS)

Un terremoto di magnitudo ML 3.1 è avvenuto nella zona: 2 km N Belsito (CS), il

  • 01-01-2010 22:01:12 (UTC)
  • 01-01-2010 23:01:12 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 39.1960, 16.2930 ad una profondità di 8 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Belsito CS 2 923 923
Santo Stefano di Rogliano CS 3 1725 2648
Marzi CS 3 989 3637
Rogliano CS 3 5637 9274
Mangone CS 4 1891 11165
Paterno Calabro CS 4 1398 12563
Cellara CS 4 504 13067
Figline Vegliaturo CS 5 1137 14204
Piane Crati CS 5 1423 15627
Carpanzano CS 5 255 15882
Malito CS 6 783 16665
Dipignano CS 6 4376 21041
Aprigliano CS 7 2890 23931
Scigliano CS 8 1226 25157
Domanico CS 8 943 26100
Grimaldi CS 8 1680 27780
Altilia CS 8 711 28491
Pietrafitta CS 9 1310 29801
Carolei CS 9 3330 33131
Pedivigliano CS 10 831 33962
Pedace CS 10 1907 35869
Serra Pedace CS 10 986 36855
Trenta CS 10 2633 39488
Casole Bruzio CS 10 2578 42066
Parenti CS 11 2188 44254
Cosenza CS 11 67546 111800
Motta Santa Lucia CZ 11 845 112645
Mendicino CS 11 9450 122095
Spezzano Piccolo CS 12 2079 124174
Spezzano della Sila CS 12 4541 128715
Colosimi CS 13 1247 129962
Lago CS 13 2624 132586
Zumpano CS 13 2570 135156
Martirano CZ 13 884 136040
Rovito CS 13 3158 139198
Cerisano CS 13 3196 142394
Celico CS 14 2802 145196
Conflenti CZ 14 1392 146588
Aiello Calabro CS 14 1729 148317
Cleto CS 14 1301 149618
Lappano CS 14 941 150559
Soveria Mannelli CZ 14 3076 153635
Martirano Lombardo CZ 14 1112 154747
Bianchi CS 15 1305 156052
Castrolibero CS 15 9894 165946
Marano Principato CS 16 3180 169126
San Pietro in Guarano CS 17 3663 172789
San Pietro in Amantea CS 17 505 173294
Marano Marchesato CS 17 3553 176847
Decollatura CZ 17 3159 180006
San Mango d'Aquino CZ 17 1564 181570
Castiglione Cosentino CS 18 2896 184466
Rende CS 18 35338 219804
Serra d'Aiello CS 19 458 220262
Longobardi CS 19 2312 222574
Belmonte Calabro CS 19 2003 224577
Amantea CS 20 13975 238552
Falconara Albanese CS 20 1427 239979

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
11 Km a S di Cosenza (67546 abitanti)
25 Km a N di Lamezia Terme (70714 abitanti)
41 Km a NW di Catanzaro (90612 abitanti)
73 Km a W di Crotone (62178 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento

Le tre mappe mostrano i risultati dell'elaborazione denominata ShakeMap per la stima dei parametri di scuotimento del suolo sulla base dei dati registrati dai sismometri e dagli accelerometri e delle successive interpolazioni basate sulle conoscenze sismologiche. Le mappe di scuotimento - ShakeMap - sono calcolate solo a fini di ricerca e danno esclusivamente stime indicative dello scuotimento prodotto dal terremoto. Sono calcolate automaticamente dai dati strumentali registrati dalle stazioni sismiche ed aggiornate man mano che nuovi dati diventano disponibili. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito http://shakemap.ingv.it. La stella nera è l’epicentro del terremoto avvenuto. I triangoli sono le stazioni accelerometriche e velocimetriche usate nel calcolo, colorate in base allo scuotimento registrato.

Mappa di scuotimento: intensità

Mappa di scuotimento: intensità

In questa mappa è riportata la distribuzione delle intensità strumentali. L’intensità è ricavata attraverso una legge empirica che correla i valori registrati di effettivo scuotimento del suolo, per esempio in termini di accelerazione e velocità del suolo, con l’intensità macrosismica relativa ai terremoti italiani, come riportata nel DataBase Macrosismico Italiano (DBMI15, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.3).
Mappa di scuotimento: accelerazione

Mappa di scuotimento: accelerazione

In questa mappa è riportata la distribuzione delle accelerazioni di picco registrate, espresse in percentuale di g, l'accelerazione di gravità = 9.81 m/s².
Mappa di scuotimento: velocità

Mappa di scuotimento: velocità

In questa mappa è riportata la distribuzione delle velocità di picco espresse in cm/s.
Mappa del risentimento sismico
Mappa preliminare del risentimento dai questionari su web

Mappa preliminare del risentimento dai questionari su web

In questa mappa è riportata la distribuzione del risentimento del terremoto sul territorio, espresso in termini di intensità in scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg). Le intensità sono determinate utilizzando i dati dei questionari raccolti sul sito web http://www.hsit.it. Le intensità mostrate sono determinate considerando tutte le segnalazioni pervenute da ogni Comune, e sono tanto più affidabili quanto maggiore è il numero di questionari. I dati raccolti sono sottoposti ad un filtro automatico di tipo statistico, ma non sono verificati singolarmente. In particolare le intensità maggiori o uguali al VI grado della Scala MCS o EMS necessitano della verifica sul posto da parte di personale specializzato. La stella nera è l’epicentro del terremoto avvenuto. Questa mappa viene aggiornata ogni qualvolta i cittadini compilano nuovi questionari. In alto a destra, sono mostrati il numero dei questionari elaborati per ottenere questa mappa, la data e l’ora dell’ultimo aggiornamento.
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
ML 3.1 2010-01-01
22:01:12
39.196 16.293 8 2014-10-21
12:27:13
Bollettino Sismico Italiano INGV 1003429
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 2010-01-01 22:01:12 ± 0.14
Latitudine 39.1960 ± 0.0081
Longitudine 16.2930 ± 0.0162
Profondità (km) 8 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-SISPICK
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 1003429

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza uncertainty ellipse
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri) 1421
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri) 895
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi) 264
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 1664.3
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 115
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 27
Numero di fasi 23
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.77
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00000
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 1.49827
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 22
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 18
Parametri della magnitudo

ML:3.1

Campo Valore
Valore 3.1
Incertezza 0.3
Num. stazioni usate
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 1003429
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-05 19:14:02
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
IV.NRCA.HHE. 2010-01-01T22:02:03.77 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
MN.CUC.HHZ. 2010-01-01T22:01:42.86 0.3 undecidable manual Sg 335 97.4247 0.803 54
GE.MATE.HHZ. 2010-01-01T22:01:40.27 0.1 undecidable manual Pg 12 164.9127 0.114 74
IV.CDRU.HHE. 2010-01-01T22:01:38.59 0.1 undecidable manual Pg 330 166.3113 -1.787 35
IV.MTTG.HHZ. 2010-01-01T22:01:37.09 0.3 undecidable manual Pg 201 142.0467 0.464 56
IV.JOPP.HHE. 2010-01-01T22:01:36.46 0.3 undecidable manual Sg 208 74.2701 0.59 62
IV.MPAZ.HHZ. 2010-01-01T22:01:36.43 0.3 undecidable manual Pg 190 140.1486 0.089 61
IV.CRAC.EHE. 2010-01-01T22:01:36.07 0.1 undecidable manual Pg 5 130.1697 1.259 54
IV.MCEL.HHN. 2010-01-01T22:01:35.09 0.6 undecidable manual Pg 342 131.9679 0.004 42
IV.SOI.EHZ. 2010-01-01T22:01:34.23 0.1 undecidable manual Pg 190 126.2736 0.018 85
IV.MTSN.HHE. 2010-01-01T22:01:33.30 0.3 undecidable manual Pg 339 127.3725 -1.077 45
IV.PIPA.HHZ. 2010-01-01T22:01:32.02 0.6 undecidable manual Sg 54 55.1004 1.262 31
IV.SIRI.HHN. 2010-01-01T22:01:32.09 0.1 undecidable manual Pg 342 115.1958 -0.409 80
IV.MSRU.HHN. 2010-01-01T22:01:32.96 0.1 undecidable manual Pg 214 123.7872 -0.853 67
IV.MGR.HHN. 2010-01-01T22:01:32.40 0.3 undecidable manual Pg 329 121.989 -1.152 44
MN.CEL.HHZ. 2010-01-01T22:01:31.70 0.3 undecidable manual Pg 199 109.4127 0.094 65
MN.CUC.HHZ. 2010-01-01T22:01:29.87 0.1 undecidable manual Pg 335 97.4247 0.107 88
IV.SALB.HHN. 2010-01-01T22:01:27.68 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
IV.GRI.EHZ. 2010-01-01T22:01:27.26 0.3 undecidable manual Sg 165 42.9237 -0.251 71
IV.PLAC.HHZ. 2010-01-01T22:01:27.84 0.1 undecidable manual Pg 171 83.8494 0.184 89
IV.JOPP.HHE. 2010-01-01T22:01:26.83 0.1 undecidable manual Pg 208 74.2701 0.64 81
IV.SERS.HHE. 2010-01-01T22:01:25.73 0.1 undecidable manual Sg 117 38.4282 -0.577 88
IV.PIPA.HHZ. 2010-01-01T22:01:23.42 0.1 undecidable manual Pg 54 55.1004 0.183 94
IV.CSSN.SHZ. 2010-01-01T22:01:22.15 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
IV.GRI.EHZ. 2010-01-01T22:01:21.35 0.1 undecidable manual Pg 165 42.9237 -0.009 100
IV.SERS.HHE. 2010-01-01T22:01:20.58 0.1 undecidable manual Pg 117 38.4282 -0.087 99
IV.PTRJ.HHZ. 2010-01-01T22:01:11.81 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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Tipo Descrizione Link
QuakeML - small Event, Origin, FocalMechanism Download
QuakeML - full Event, Origin, FocalMechanism, Amplitude, Arrival, Pick, Station Magnitude Download
Forme d'onda Segnali sismici in formato miniseed + resp Download