Terremoto di magnitudo ML 3.0 del 09-04-2009 ore 06:36:12 (Italia) in zona: 6 km S Campotosto (AQ)

Un terremoto di magnitudo ML 3.0 è avvenuto nella zona: 6 km S Campotosto (AQ), il

  • 09-04-2009 04:36:12 (UTC)
  • 09-04-2009 06:36:12 (UTC +02:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 42.5060, 13.3820 ad una profondità di 10 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

Visualizza la localizzazione con

Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Campotosto AQ 6 542 542
Capitignano AQ 7 665 1207
Crognaleto TE 9 1297 2504
Barete AQ 10 737 3241
Pizzoli AQ 10 4326 7567
Montereale AQ 11 2581 10148
Cagnano Amiterno AQ 14 1369 11517
Fano Adriano TE 14 296 11813
Pietracamela TE 14 271 12084
Amatrice RI 16 2657 14741
Cortino TE 17 656 15397
L'Aquila AQ 17 69753 85150
Scoppito AQ 18 3727 88877

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
17 Km a N di L'Aquila (69753 abitanti)
32 Km a SW di Teramo (54892 abitanti)
61 Km a E di Terni (111501 abitanti)
63 Km a W di Montesilvano (53738 abitanti)
67 Km a W di Chieti (51815 abitanti)
68 Km a W di Pescara (121014 abitanti)
75 Km a SE di Foligno (57155 abitanti)
77 Km a NE di Tivoli (56533 abitanti)
78 Km a NE di Guidonia Montecelio (88673 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento

Le tre mappe mostrano i risultati dell'elaborazione denominata ShakeMap per la stima dei parametri di scuotimento del suolo sulla base dei dati registrati dai sismometri e dagli accelerometri e delle successive interpolazioni basate sulle conoscenze sismologiche. Le mappe di scuotimento - ShakeMap - sono calcolate solo a fini di ricerca e danno esclusivamente stime indicative dello scuotimento prodotto dal terremoto. Sono calcolate automaticamente dai dati strumentali registrati dalle stazioni sismiche ed aggiornate man mano che nuovi dati diventano disponibili. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito http://shakemap.ingv.it. La stella nera è l’epicentro del terremoto avvenuto. I triangoli sono le stazioni accelerometriche e velocimetriche usate nel calcolo, colorate in base allo scuotimento registrato.

Mappa di scuotimento: intensità

Mappa di scuotimento: intensità

In questa mappa è riportata la distribuzione delle intensità strumentali. L’intensità è ricavata attraverso una legge empirica che correla i valori registrati di effettivo scuotimento del suolo, per esempio in termini di accelerazione e velocità del suolo, con l’intensità macrosismica relativa ai terremoti italiani, come riportata nel DataBase Macrosismico Italiano (DBMI15, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.3).
Mappa di scuotimento: accelerazione

Mappa di scuotimento: accelerazione

In questa mappa è riportata la distribuzione delle accelerazioni di picco registrate, espresse in percentuale di g, l'accelerazione di gravità = 9.81 m/s².
Mappa di scuotimento: velocità

Mappa di scuotimento: velocità

In questa mappa è riportata la distribuzione delle velocità di picco espresse in cm/s.
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
ML 3.0 2009-04-09
04:36:12
42.506 13.382 10 2014-10-21
12:27:13
Bollettino Sismico Italiano INGV 778049
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 2009-04-09 04:36:12 ± 0.08
Latitudine 42.5060 ± 0.0045
Longitudine 13.3820 ± 0.0073
Profondità (km) 10 ± 1 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-SISPICK
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 778049

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza uncertainty ellipse
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri) 631
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri) 408
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi) 78
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 781.0
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 60
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 31
Numero di fasi 30
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.45
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00000
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.75453
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 17
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 16
Parametri della magnitudo

ML:3.0

Campo Valore
Valore 3.0
Incertezza 0.2
Num. stazioni usate
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 778049
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-05 14:43:34
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
.ASSB.HHE. 2009-04-09T04:36:38.50 0.6 undecidable manual Sg 316 83.7495 0.781 36
.INTR.HHZ. 2009-04-09T04:36:34.39 0.6 undecidable manual Sg 142 69.6747 0.437 42
.CESI.HHE. 2009-04-09T04:36:33.89 0.3 undecidable manual Sg 325 67.6767 0.471 62
IV.CESX.HHZ. 2009-04-09T04:36:33.53 0.6 undecidable manual Sg 280 66.5778 0.394 42
IV.FDMO.HHE. 2009-04-09T04:36:32.55 0.3 undecidable manual Sg 338 63.5919 0.225 66
.ASSB.HHE. 2009-04-09T04:36:27.09 0.3 undecidable manual Pg 316 83.7495 -0.017 66
IV.VCEL.EHE. 2009-04-09T04:36:26.39 0.6 undecidable manual Sg 108 39.5271 0.484 44
IV.NRCA.HHZ. 2009-04-09T04:36:26.33 0.3 undecidable manual Sg 329 42.4242 -0.349 67
IV.CESX.HHZ. 2009-04-09T04:36:25.12 0.3 undecidable manual Pg 280 66.5778 0.659 58
.INTR.HHZ. 2009-04-09T04:36:24.98 0.1 undecidable manual Pg 142 69.6747 0.048 90
.CESI.HHE. 2009-04-09T04:36:24.58 0.1 undecidable manual Pg 325 67.6767 -0.044 91
.CERT.HHE. 2009-04-09T04:36:24.60 0.6 undecidable manual Pg 208 70.0743 -0.394 42
.LNSS.HHZ. 2009-04-09T04:36:23.17 0.3 undecidable manual Sg 291 29.9478 -0.188 71
IV.FDMO.HHE. 2009-04-09T04:36:23.68 0.1 undecidable manual Pg 338 63.5919 -0.313 87
.FIAM.HHE. 2009-04-09T04:36:23.51 0.3 undecidable manual Sg 220 34.2435 -0.99 54
IV.FAGN.HHZ. 2009-04-09T04:36:22.86 0.6 undecidable manual Sg 148 31.3464 -0.879 38
.PTQR.---. 2009-04-09T04:36:22.50 0.3 undecidable manual Pg 178 53.7018 0.016 70
IV.VCEL.EHE. 2009-04-09T04:36:21.08 0.3 undecidable manual Pg 108 39.5271 0.793 58
IV.NRCA.HHZ. 2009-04-09T04:36:20.47 0.1 undecidable manual Pg 329 42.4242 -0.262 91
.TERO.---. 2009-04-09T04:36:20.55 0.3 undecidable manual Sg 54 22.2555 -0.481 67
MN.AQU.HHN. 2009-04-09T04:36:19.42 0.6 undecidable manual Sg 175 16.9719 0.019 50
IV.T0104.EHE. 2009-04-09T04:36:19.46 0.6 undecidable manual Sg 193 16.6722 0.163 49
.FIAM.HHE. 2009-04-09T04:36:19.37 0.1 undecidable manual Pg 220 34.2435 -0.105 95
.LNSS.HHZ. 2009-04-09T04:36:18.70 0.1 undecidable manual Pg 291 29.9478 -0.116 96
IV.FAGN.HHZ. 2009-04-09T04:36:18.95 0.1 undecidable manual Pg 148 31.3464 -0.086 96
.TERO.---. 2009-04-09T04:36:17.31 0.1 undecidable manual Pg 54 22.2555 -0.162 96
IV.CAMP.HHZ. 2009-04-09T04:36:16.12 0.1 undecidable manual Sg 33 3.8961 -0.132 100
MN.AQU.HHN. 2009-04-09T04:36:16.65 0.1 undecidable manual Pg 175 16.9719 0.12 98
IV.T0104.EHE. 2009-04-09T04:36:16.75 0.1 undecidable manual Pg 193 16.6722 0.279 95
IV.CAMP.HHZ. 2009-04-09T04:36:14.94 0.1 undecidable manual Pg 33 3.8961 0.227 98
IV.GRI.EHZ. 2009-04-09T04:35:57.40 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
Download
Tipo Descrizione Link
QuakeML - small Event, Origin, FocalMechanism Download
QuakeML - full Event, Origin, FocalMechanism, Amplitude, Arrival, Pick, Station Magnitude Download
Forme d'onda Segnali sismici in formato miniseed + resp Download