Terremoto di magnitudo ML 2.6 del 06-04-2009 ore 18:27:42 (Italia) in zona: 2 km S L'Aquila (AQ)

Un terremoto di magnitudo ML 2.6 è avvenuto nella zona: 2 km S L'Aquila (AQ), il

  • 06-04-2009 16:27:42 (UTC)
  • 06-04-2009 18:27:42 (UTC +02:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 42.3340, 13.3990 ad una profondità di 9 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

Visualizza la localizzazione con

Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
L'Aquila AQ 2 69753 69753
Lucoli AQ 7 1011 70764
Ocre AQ 8 1167 71931
Fossa AQ 9 721 72652
Tornimparte AQ 9 3187 75839
Sant'Eusanio Forconese AQ 12 394 76233
Poggio Picenze AQ 12 1136 77369
Scoppito AQ 12 3727 81096
Rocca di Cambio AQ 13 533 81629
Villa Sant'Angelo AQ 13 424 82053
San Demetrio ne' Vestini AQ 14 1854 83907
Pizzoli AQ 14 4326 88233
Barisciano AQ 16 1828 90061
Barete AQ 16 737 90798
Fagnano Alto AQ 17 418 91216
Rocca di Mezzo AQ 17 1526 92742
Prata d'Ansidonia AQ 18 496 93238
Cagnano Amiterno AQ 20 1369 94607

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
2 Km a S di L'Aquila (69753 abitanti)
44 Km a SW di Teramo (54892 abitanti)
63 Km a W di Chieti (51815 abitanti)
64 Km a NE di Tivoli (56533 abitanti)
65 Km a W di Montesilvano (53738 abitanti)
67 Km a E di Terni (111501 abitanti)
67 Km a NE di Guidonia Montecelio (88673 abitanti)
69 Km a W di Pescara (121014 abitanti)
88 Km a NE di Velletri (53303 abitanti)
90 Km a SE di Foligno (57155 abitanti)
90 Km a NE di Roma (2864731 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
ML 2.6 2009-04-06
16:27:42
42.334 13.399 9 2014-10-21
12:27:13
Bollettino Sismico Italiano INGV 761199
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 2009-04-06 16:27:42 ± 0.1
Latitudine 42.3340 ± 0.0072
Longitudine 13.3990 ± 0.0085
Profondità (km) 9 ± 1 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-SISPICK
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 761199

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza uncertainty ellipse
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri) 750
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri) 687
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi) 340
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 1063.0
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 85
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 28
Numero di fasi 20
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.46
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00000
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.64841
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 20
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 12
Parametri della magnitudo

ML:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza 0.1
Num. stazioni usate
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 761199
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-05 14:23:45
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
IV.LPEL.HHZ. 2009-04-06T16:28:05.21 0.6 undecidable manual Sg 116 71.9724 0.496 41
IV.INTR.HHZ. 2009-04-06T16:28:00.43 0.6 undecidable manual Sg 131 54.9006 0.267 44
IV.VCEL.EHZ. 2009-04-06T16:27:55.42 0.3 undecidable manual Sg 79 36.8298 0.078 71
IV.PTQR.SHZ. 2009-04-06T16:27:54.35 0.6 undecidable manual Sg 180 34.6431 -0.411 44
IV.LPEL.HHZ. 2009-04-06T16:27:54.89 0.1 undecidable manual Pg 116 71.9724 -0.502 81
IV.NRCA.SHZ. 2009-04-06T16:27:53.54 0.3 undecidable manual Pg 337 60.0954 -0.019 69
IV.VVLD.HHZ. 2009-04-06T16:27:53.15 0.3 undecidable manual Pg 160 54.8007 0.403 64
IV.INTR.HHZ. 2009-04-06T16:27:52.38 0.3 undecidable manual Pg 131 54.9006 -0.385 64
IV.CERT.HHZ. 2009-04-06T16:27:52.57 0.3 undecidable manual Pg 219 54.8007 -0.179 67
.CAMP.---. 2009-04-06T16:27:51.64 0.6 undecidable manual Sg 2 22.3554 0.583 43
IV.FIAM.HHZ. 2009-04-06T16:27:51.42 0.3 undecidable manual Sg 252 24.2535 -0.24 70
IV.VCEL.EHZ. 2009-04-06T16:27:50.26 0.3 undecidable manual Pg 79 36.8298 0.28 68
IV.PTQR.SHZ. 2009-04-06T16:27:50.76 0.3 undecidable manual Pg 180 34.6431 1.116 50
IV.FAGN.HHZ. 2009-04-06T16:27:49.20 0.3 undecidable manual Sg 117 16.9719 -0.178 72
IV.TERO.HHZ. 2009-04-06T16:27:49.14 0.1 undecidable manual Pg 28 36.1416 -0.733 79
IV.FIAM.HHZ. 2009-04-06T16:27:48.01 0.1 undecidable manual Pg 252 24.2535 0.156 95
.CAMP.---. 2009-04-06T16:27:47.63 0.3 undecidable manual Pg 2 22.3554 0.122 72
IV.FAGN.HHZ. 2009-04-06T16:27:46.48 0.1 undecidable manual Pg 117 16.9719 -0.056 99
MN.AQU.HHZ. 2009-04-06T16:27:45.86 0.1 undecidable manual Sg 7 2.1978 -0.107 100
MN.AQU.HHZ. 2009-04-06T16:27:44.72 0.1 negative manual Pg 7 2.1978 0.151 99
IV.CAFR.HHZ. 2009-04-06T16:27:21.57 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
IV.FDMO.HHE. 2009-04-06T16:27:21.86 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
IV.SDI.SHZ. 2009-04-06T16:27:20.28 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
IV.MTCE.HHZ. 2009-04-06T16:27:20.22 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
IV.OFFI.HHZ. 2009-04-06T16:27:20.61 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
IV.MNS.HHZ. 2009-04-06T16:27:19.11 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
IV.POFI.HHN. 2009-04-06T16:27:19.94 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
IV.GUAR.HHE. 2009-04-06T16:27:18.23 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
Download
Tipo Descrizione Link
QuakeML - small Event, Origin, FocalMechanism Download
QuakeML - full Event, Origin, FocalMechanism, Amplitude, Arrival, Pick, Station Magnitude Download