Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 30-05-1988 ore 04:39:49 (Italia) in zona: 8 km SW Valle Castellana (TE)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: 8 km SW Valle Castellana (TE), il

  • 30-05-1988 02:39:49 (UTC)
  • 30-05-1988 04:39:49 (UTC +02:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 42.6860, 13.4260 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Valle Castellana TE 8 977 977
Rocca Santa Maria TE 8 537 1514
Acquasanta Terme AP 9 2916 4430
Cortino TE 10 656 5086
Amatrice RI 13 2657 7743
Arquata del Tronto AP 14 1178 8921
Accumoli RI 15 667 9588
Campotosto AQ 15 542 10130
Crognaleto TE 16 1297 11427
Fano Adriano TE 18 296 11723
Montegallo AP 19 523 12246
Torricella Sicura TE 19 2641 14887
Roccafluvione AP 20 2010 16897

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
23 Km a W di Teramo (54892 abitanti)
37 Km a N di L'Aquila (69753 abitanti)
62 Km a W di Montesilvano (53738 abitanti)
65 Km a E di Terni (111501 abitanti)
66 Km a E di Foligno (57155 abitanti)
69 Km a W di Pescara (121014 abitanti)
71 Km a NW di Chieti (51815 abitanti)
95 Km a NE di Tivoli (56533 abitanti)
95 Km a NE di Guidonia Montecelio (88673 abitanti)
97 Km a E di Perugia (166134 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6 1988-05-30
02:39:49
42.686 13.426 5 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 70489
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1988-05-30 02:39:49 ± 0.151
Latitudine 42.6860 ± 0.0071
Longitudine 13.4260 ± 0.0152
Profondità (km) 5 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 70489

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 1473.9
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 115
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 18
Numero di fasi 18
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.4
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00121
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01279
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 10
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 10
Parametri della magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 4
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 70489
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 18:06:44
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.AM8.Z. 1988-05-30T02:40:22.40 10.0 undecidable manual SG 8 0.8658 1.5 0
--.ARV.Z. 1988-05-30T02:40:21.50 10.0 undecidable manual SG 336 0.8769 0.53 0.4
--.CRE.Z. 1988-05-30T02:40:17.00 10.0 undecidable manual PN 311 1.4208 0.93 0.3
--.ASS.Z. 1988-05-30T02:40:15.00 10.0 undecidable manual SG 303 0.6771 0.61 0.4
--.MNS.Z. 1988-05-30T02:40:13.50 10.0 undecidable manual SG 241 0.6216 0.85 0.2
--.SDI.Z. 1988-05-30T02:40:10.50 10.0 undecidable manual PG 163 1.0101 0.3 1.3
--.CM8.Z. 1988-05-30T02:40:10.24 10.0 undecidable manual SG 338 0.5439 0.07 0.8
--.AM8.Z. 1988-05-30T02:40:07.10 10.0 undecidable manual PG 8 0.8658 -0.49 1.1
--.ARV.Z. 1988-05-30T02:40:07.50 10.0 undecidable manual PG 336 0.8769 -0.25 1.5
--.ASS.Z. 1988-05-30T02:40:03.50 10.0 undecidable manual PG 303 0.6771 -0.45 1.4
--.AQU.Z. 1988-05-30T02:40:02.50 10.0 undecidable manual SG 183 0.3219 -0.12 0.8
--.MNS.Z. 1988-05-30T02:40:02.50 10.0 undecidable manual PG 241 0.6216 -0.45 1.5
--.SS8.Z. 1988-05-30T02:40:02.79 10.0 undecidable manual SG 336 0.3552 -0.53 0.5
--.CM8.Z. 1988-05-30T02:40:00.75 10.0 undecidable manual PG 338 0.5439 -0.76 0.8
--.AQU.Z. 1988-05-30T02:39:57.00 10.0 undecidable manual PG 183 0.3219 -0.16 2
--.SS8.Z. 1988-05-30T02:39:57.51 10.0 undecidable manual PG 336 0.3552 -0.05 2
--.ALP.Z. 1988-05-30T02:39:55.36 10.0 undecidable manual SG 47 0.1332 0.01 0.8
--.ALP.Z. 1988-05-30T02:39:53.40 10.0 undecidable manual PG 47 0.1332 0.08 2
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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