Terremoto di magnitudo Md 2.8 del 18-01-1985 ore 11:04:30 (UTC) in zona: 4 km SW Preone (UD)

Un terremoto di magnitudo Md 2.8 è avvenuto nella zona: 4 km SW Preone (UD), il

  • 18-01-1985 11:04:30 (UTC)
  • 18-01-1985 12:04:30 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 46.3600, 12.8490 ad una profondità di 0 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Preone UD 4 246 246
Socchieve UD 5 908 1154
Enemonzo UD 6 1319 2473
Tramonti di Sopra PN 7 321 2794
Ampezzo UD 8 1006 3800
Raveo UD 9 458 4258
Villa Santina UD 9 2233 6491
Tramonti di Sotto PN 9 387 6878
Lauco UD 10 729 7607
Verzegnis UD 12 863 8470
Tolmezzo UD 14 10440 18910
Ovaro UD 14 1922 20832
Forni di Sotto UD 14 600 21432
Cavazzo Carnico UD 15 1052 22484
Clauzetto PN 15 380 22864
Sauris UD 16 416 23280
Vito d'Asio PN 16 769 24049
Meduno PN 17 1574 25623
Comeglians UD 17 516 26139
Forgaria nel Friuli UD 18 1786 27925
Zuglio UD 18 595 28520
Travesio PN 18 1776 30296
Castelnovo del Friuli PN 18 880 31176
Prato Carnico UD 18 904 32080
Arta Terme UD 19 2171 34251
Frisanco PN 19 622 34873
Amaro UD 19 823 35696
Cavasso Nuovo PN 19 1525 37221
Trasaghis UD 19 2227 39448
Ravascletto UD 19 536 39984

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
44 Km a NW di Udine (99169 abitanti)
47 Km a NE di Pordenone (51229 abitanti)
90 Km a NE di Treviso (83731 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.8 1985-01-18
11:04:30
46.36 12.849 0 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 609
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1985-01-18 11:04:30 ± 0.722
Latitudine 46.3600 ± 0.0336
Longitudine 12.8490 ± 0.0342
Profondità (km) 0 ± 8 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 609

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 4570.1
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 110
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 8
Numero di fasi 8
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.2
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00210
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01595
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 4
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 4
Parametri della magnitudo

Md:2.8

Campo Valore
Valore 2.8
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 609
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:05:51
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.SAL.Z. 1985-01-18T11:05:25.50 10.0 undecidable manual SN 245 1.7649 -0.46 0.1
--.TRI.Z. 1985-01-18T11:05:04.50 10.0 undecidable manual SG 135 0.9102 1.03 0
--.SAL.Z. 1985-01-18T11:05:02.50 10.0 undecidable manual PN 245 1.7649 0 0.8
--.RBL.Z. 1985-01-18T11:04:50.00 10.0 undecidable manual SG 80 0.4995 0.21 0.6
--.TRI.Z. 1985-01-18T11:04:49.30 10.0 undecidable manual PG 135 0.9102 -0.21 2
--.RBL.Z. 1985-01-18T11:04:41.30 10.0 positive manual PG 80 0.4995 -0.31 1.6
--.FO1.Z. 1985-01-18T11:04:40.00 10.0 undecidable manual SG 348 0.2331 0.38 0.4
--.FO1.Z. 1985-01-18T11:04:35.80 10.0 undecidable manual PG 348 0.2331 0.05 2.4
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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