Terremoto di magnitudo Md 2.8 del 02-03-1987 ore 00:34:28 (Italia) in zona: 2 km S Solopaca (BN)

Un terremoto di magnitudo Md 2.8 è avvenuto nella zona: 2 km S Solopaca (BN), il

  • 01-03-1987 23:34:28 (UTC)
  • 02-03-1987 00:34:28 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.1740, 14.5560 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Solopaca BN 2 3820 3820
Frasso Telesino BN 3 2318 6138
Melizzano BN 4 1858 7996
Telese Terme BN 6 7486 15482
Castelvenere BN 7 2562 18044
Cautano BN 7 2044 20088
Vitulano BN 8 2944 23032
Tocco Caudio BN 8 1508 24540
Amorosi BN 9 2797 27337
San Salvatore Telesino BN 9 3999 31336
Castel Campagnano CE 9 1581 32917
Campoli del Monte Taburno BN 9 1546 34463
Paupisi BN 10 1633 36096
Dugenta BN 10 2798 38894
Foglianise BN 10 3385 42279
Guardia Sanframondi BN 10 5078 47357
Sant'Agata de' Goti BN 10 11216 58573
Puglianello BN 10 1349 59922
San Lorenzo Maggiore BN 10 2154 62076
Moiano BN 11 4094 66170
Torrecuso BN 11 3407 69577
Bucciano BN 11 2100 71677
San Lorenzello BN 12 2227 73904
San Lupo BN 12 801 74705
Airola BN 12 8195 82900
Bonea BN 12 1448 84348
Ponte BN 12 2580 86928
Cerreto Sannita BN 12 3940 90868
Castelpoto BN 13 1254 92122
Ruviano CE 13 1655 93777
Faicchio BN 13 3634 97411
Limatola BN 14 4073 101484
Montesarchio BN 14 13500 114984
Arpaia BN 15 1992 116976
Casalduni BN 15 1378 118354
Paolisi BN 15 2072 120426
Apollosa BN 15 2658 123084
Durazzano BN 15 2230 125314
Valle di Maddaloni CE 16 2742 128056
Rotondi AV 16 3591 131647
Caiazzo CE 16 5595 137242
Forchia BN 16 1235 138477
Gioia Sannitica CE 17 3638 142115
Pontelandolfo BN 17 2167 144282
Arienzo CE 17 5365 149647
Castel Morrone CE 18 3858 153505
Cervinara AV 18 9658 163163
Santa Maria a Vico CE 18 14022 177185
Cervino CE 18 5031 182216
Piana di Monte Verna CE 19 2390 184606
Cusano Mutri BN 19 4091 188697
San Martino Valle Caudina AV 19 4884 193581
San Felice a Cancello CE 19 17568 211149
Fragneto Monforte BN 19 1840 212989
Pietraroja BN 19 545 213534
Campolattaro BN 19 1072 214606
Benevento BN 20 60091 274697
Alvignano CE 20 4824 279521

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
20 Km a W di Benevento (60091 abitanti)
22 Km a NE di Caserta (76326 abitanti)
30 Km a NE di Acerra (59573 abitanti)
35 Km a NE di Afragola (65057 abitanti)
35 Km a NW di Avellino (54857 abitanti)
37 Km a NE di Aversa (53047 abitanti)
37 Km a NE di Casoria (77642 abitanti)
40 Km a NE di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
42 Km a NE di Portici (55274 abitanti)
43 Km a NE di Marano di Napoli (59874 abitanti)
44 Km a NE di Ercolano (53709 abitanti)
45 Km a NE di Napoli (974074 abitanti)
46 Km a NE di Torre del Greco (86275 abitanti)
47 Km a N di Scafati (50787 abitanti)
53 Km a NE di Pozzuoli (81661 abitanti)
54 Km a N di Castellammare di Stabia (66466 abitanti)
54 Km a N di Cava de' Tirreni (53659 abitanti)
58 Km a N di Salerno (135261 abitanti)
72 Km a NW di Battipaglia (50786 abitanti)
89 Km a W di Foggia (151991 abitanti)
89 Km a SW di San Severo (53905 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.8 1987-03-01
23:34:28
41.174 14.556 5 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 42299
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1987-03-01 23:34:28 ± 0.269
Latitudine 41.1740 ± 0.0200
Longitudine 14.5560 ± 0.0303
Profondità (km) 5 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 42299

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 3368.8
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 112
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 14
Numero di fasi 14
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.5
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00219
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01149
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 9
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 9
Parametri della magnitudo

Md:2.8

Campo Valore
Valore 2.8
Incertezza
Num. stazioni usate 3
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 42299
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:42:01
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.MG9.Z. 1987-03-01T23:35:11.00 10.0 undecidable manual SN 143 1.2765 0.22 0.5
--.SGO.Z. 1987-03-01T23:34:59.50 10.0 undecidable manual SG 136 0.8325 1.34 0.2
--.SDI.Z. 1987-03-01T23:34:58.00 10.0 undecidable manual SG 313 0.7659 1.88 0.1
--.SOR.Z. 1987-03-01T23:34:52.70 10.0 undecidable manual SG 195 0.6105 1.68 0.1
--.MG9.Z. 1987-03-01T23:34:52.50 10.0 undecidable manual PN 143 1.2765 -0.38 1.2
--.DUI.Z. 1987-03-01T23:34:48.50 10.0 undecidable manual SG 351 0.4884 1.46 0.2
--.SGO.Z. 1987-03-01T23:34:45.50 10.0 undecidable manual PG 136 0.8325 -0.1 1.7
--.SDI.Z. 1987-03-01T23:34:44.40 10.0 undecidable manual PG 313 0.7659 -0.02 1.7
--.SOR.Z. 1987-03-01T23:34:40.00 10.0 undecidable manual PG 195 0.6105 -1.48 0.4
--.TR9.Z. 1987-03-01T23:34:40.00 10.0 undecidable manual PG 103 0.5217 0.21 1.8
--.DUI.Z. 1987-03-01T23:34:38.50 10.0 undecidable manual PG 351 0.4884 -0.67 1.3
--.MSC.Z. 1987-03-01T23:34:38.20 10.0 undecidable manual PG 272 0.4329 -0.03 1.9
--.OVO.Z. 1987-03-01T23:34:37.00 10.0 undecidable manual PG 198 0.3552 0.35 1.7
--.SGG.Z. 1987-03-01T23:34:33.50 10.0 undecidable manual PG 327 0.2442 -0.59 1.4
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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