Terremoto di magnitudo Md 2.9 del 17-06-1999 ore 21:18:06 (UTC) in zona: 2 km E Cittaducale (RI)

Un terremoto di magnitudo Md 2.9 è avvenuto nella zona: 2 km E Cittaducale (RI), il

  • 17-06-1999 21:18:06 (UTC)
  • 17-06-1999 23:18:06 (UTC +02:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 42.3970, 12.9720 ad una profondità di 3 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Cittaducale RI 2 6828 6828
Castel Sant'Angelo RI 5 1308 8136
Borgo Velino RI 7 972 9108
Concerviano RI 8 291 9399
Rieti RI 9 47698 57097
Micigliano RI 9 127 57224
Antrodoco RI 9 2588 59812
Cantalice RI 10 2755 62567
Belmonte in Sabina RI 11 636 63203
Poggio Bustone RI 14 2055 65258
Longone Sabino RI 14 597 65855
Petrella Salto RI 14 1197 67052
Rocca Sinibalda RI 14 815 67867
Rivodutri RI 16 1253 69120
Contigliano RI 17 3783 72903
Torricella in Sabina RI 17 1342 74245
Posta RI 18 694 74939
Monte San Giovanni in Sabina RI 18 714 75653
Greccio RI 18 1558 77211
Varco Sabino RI 18 187 77398
Montenero Sabino RI 18 299 77697
Leonessa RI 18 2435 80132
Morro Reatino RI 18 373 80505
Borbona RI 19 617 81122
Poggio San Lorenzo RI 19 589 81711
Fiamignano RI 19 1413 83124
Colli sul Velino RI 19 533 83657
Marcetelli RI 20 89 83746

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
32 Km a SE di Terni (111501 abitanti)
36 Km a W di L'Aquila (69753 abitanti)
48 Km a NE di Guidonia Montecelio (88673 abitanti)
50 Km a N di Tivoli (56533 abitanti)
66 Km a SE di Foligno (57155 abitanti)
67 Km a W di Teramo (54892 abitanti)
69 Km a NE di Roma (2864731 abitanti)
71 Km a E di Viterbo (67173 abitanti)
81 Km a N di Velletri (53303 abitanti)
90 Km a NE di Pomezia (62966 abitanti)
92 Km a NE di Fiumicino (78395 abitanti)
92 Km a SE di Perugia (166134 abitanti)
93 Km a N di Aprilia (73446 abitanti)
98 Km a W di Montesilvano (53738 abitanti)
98 Km a W di Chieti (51815 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.9
ML-VAX 2.0
1999-06-17
21:18:06
42.397 12.972 3 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 368999
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1999-06-17 21:18:06 ± 0.194
Latitudine 42.3970 ± 0.0097
Longitudine 12.9720 ± 0.0125
Profondità (km) 3 ± 2 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 368999

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 1484.6
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 84
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 25
Numero di fasi 25
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.5
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00186
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01562
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 19
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 19
Parametri delle magnitudo

Md:2.9

Campo Valore
Valore 2.9
Incertezza
Num. stazioni usate 13
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 368999
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 22:46:13

ML:2.0

Campo Valore
Valore 2.0
Incertezza
Num. stazioni usate 12
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 368999
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.PGD.Z. 1999-06-17T21:18:38.43 10.0 undecidable manual PN 328 1.7316 0.53 0.8
--.SNTG.Z. 1999-06-17T21:18:37.89 10.0 undecidable manual SG 358 0.8547 0.19 0.6
--.VTB1.Z. 1999-06-17T21:18:36.27 10.0 undecidable manual PN 133 1.7205 -1.55 0.1
--.SFI.Z. 1999-06-17T21:18:36.31 10.0 undecidable manual PN 331 1.7094 -1.29 0.2
--.CSNT.Z. 1999-06-17T21:18:36.20 10.0 undecidable manual PN 311 1.6317 -0.28 1.1
--.CRE.Z. 1999-06-17T21:18:34.37 10.0 undecidable manual PN 328 1.4319 0.65 0.8
--.ASS.Z. 1999-06-17T21:18:32.85 10.0 undecidable manual SG 340 0.6993 0.04 0.6
--.FB9.Z. 1999-06-17T21:18:32.83 10.0 undecidable manual PN 353 1.2987 0.89 0.6
--.RFI.Z. 1999-06-17T21:18:32.98 10.0 undecidable manual PN 144 1.3209 0.66 0.8
--.CRVI.Z. 1999-06-17T21:18:31.90 10.0 undecidable manual PN 123 1.1988 1.41 0.2
--.PLI2.Z. 1999-06-17T21:18:30.62 10.0 undecidable manual PN 136 1.1766 0.32 1.3
--.RNI2.Z. 1999-06-17T21:18:29.51 10.0 undecidable manual PN 127 1.11 0.11 1.4
--.ARV.Z. 1999-06-17T21:18:28.36 10.0 undecidable manual PN 358 1.0989 -0.82 0.8
--.PQ9.Z. 1999-06-17T21:18:26.48 10.0 undecidable manual SG 139 0.4884 0.7 0.4
--.SDI.Z. 1999-06-17T21:18:25.29 10.0 undecidable manual PG 137 0.9213 -0.66 1.1
--.NRCA.Z. 1999-06-17T21:18:24.37 10.0 undecidable manual SG 13 0.444 0.22 0.6
--.SNTG.Z. 1999-06-17T21:18:24.13 10.0 undecidable manual PG 358 0.8547 -0.53 1.2
--.RDP.Z. 1999-06-17T21:18:21.29 10.0 undecidable manual PG 196 0.666 0.19 1.6
--.ASS.Z. 1999-06-17T21:18:21.65 10.0 undecidable manual PG 340 0.6993 -0.2 1.6
--.AQU.Z. 1999-06-17T21:18:19.15 10.0 undecidable manual SG 97 0.3108 -0.07 0.6
--.PQ9.Z. 1999-06-17T21:18:16.45 10.0 undecidable manual PG 139 0.4884 -1.33 0.3
--.NRCA.Z. 1999-06-17T21:18:16.89 10.0 undecidable manual PG 13 0.444 0.05 1.6
--.MNS.Z. 1999-06-17T21:18:15.34 10.0 undecidable manual SG 266 0.2109 0.14 0.6
--.AQU.Z. 1999-06-17T21:18:14.37 10.0 negative manual PG 97 0.3108 0.38 2.8
--.MNS.Z. 1999-06-17T21:18:11.84 10.0 negative manual PG 266 0.2109 0.17 3.1
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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