Terremoto di magnitudo Md 3.3 del 16-02-1999 ore 23:57:36 (Italia) in zona: 2 km N Tivoli (RM)

Un terremoto di magnitudo Md 3.3 è avvenuto nella zona: 2 km N Tivoli (RM), il

  • 16-02-1999 22:57:36 (UTC)
  • 16-02-1999 23:57:36 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.9830, 12.7920 ad una profondità di 2 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Tivoli RM 2 56533 56533
Marcellina RM 5 7280 63813
San Polo dei Cavalieri RM 5 2992 66805
Guidonia Montecelio RM 6 88673 155478
Castel Madama RM 6 7399 162877
Sant'Angelo Romano RM 9 5018 167895
Vicovaro RM 9 4019 171914
Palombara Sabina RM 10 13269 185183
San Gregorio da Sassola RM 10 1619 186802
Casape RM 12 744 187546
Roccagiovine RM 12 263 187809
Sambuci RM 12 925 188734
Mandela RM 12 917 189651
Ciciliano RM 13 1336 190987
Gallicano nel Lazio RM 13 6334 197321
Poli RM 14 2418 199739
Saracinesco RM 14 185 199924
Licenza RM 14 1011 200935
Mentana RM 14 22921 223856
Fonte Nuova RM 14 32562 256418
Monteflavio RM 15 1348 257766
Moricone RM 15 2650 260416
Percile RM 16 255 260671
Pisoniano RM 16 770 261441
Zagarolo RM 16 17843 279284
Cineto Romano RM 16 601 279885
Cerreto Laziale RM 16 1118 281003
Monterotondo RM 16 40830 321833
Anticoli Corrado RM 17 915 322748
Colonna RM 17 4287 327035
Montorio Romano RM 17 1984 329019
Castel San Pietro Romano RM 17 902 329921
Montelibretti RM 18 5323 335244
Roviano RM 18 1351 336595
Gerano RM 18 1263 337858
Palestrina RM 18 21672 359530
San Cesareo RM 18 15153 374683
Marano Equo RM 19 779 375462
Capranica Prenestina RM 19 351 375813
Riofreddo RM 19 781 376594
San Vito Romano RM 19 3273 379867
Monte Porzio Catone RM 20 8693 388560
Rocca Canterano RM 20 196 388756
Monte Compatri RM 20 11978 400734
Arsoli RM 20 1586 402320
Rocca di Cave RM 20 377 402697
Agosta RM 20 1765 404462
Nerola RM 20 1926 406388

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
2 Km a N di Tivoli (56533 abitanti)
6 Km a E di Guidonia Montecelio (88673 abitanti)
27 Km a E di Roma (2864731 abitanti)
33 Km a N di Velletri (53303 abitanti)
42 Km a NE di Pomezia (62966 abitanti)
45 Km a N di Aprilia (73446 abitanti)
52 Km a E di Fiumicino (78395 abitanti)
58 Km a N di Latina (125985 abitanti)
61 Km a N di Anzio (54211 abitanti)
65 Km a SW di L'Aquila (69753 abitanti)
65 Km a S di Terni (111501 abitanti)
74 Km a SE di Viterbo (67173 abitanti)
83 Km a E di Civitavecchia (52991 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 3.3
ML-VAX 1.7
1999-02-16
22:57:36
41.983 12.792 3 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 359689
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1999-02-16 22:57:36 ± 0.196
Latitudine 41.9830 ± 0.0106
Longitudine 12.7920 ± 0.0194
Profondità (km) 3 ± 2 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 359689

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 1985.9
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 147
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 18
Numero di fasi 18
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.3
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00162
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01530
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 11
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 11
Parametri delle magnitudo

Md:3.3

Campo Valore
Valore 3.3
Incertezza
Num. stazioni usate 5
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 359689
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 22:37:16

ML:1.7

Campo Valore
Valore 1.7
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 359689
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.ASS.Z. 1999-02-16T22:58:15.77 10.0 undecidable manual SG 354 1.0767 1.41 0
--.RFI.Z. 1999-02-16T22:58:14.94 10.0 undecidable manual SN 126 1.11 -0.51 0.3
--.NRCA.Z. 1999-02-16T22:58:08.71 10.0 undecidable manual SG 15 0.8769 0.81 0.2
--.FB9.Z. 1999-02-16T22:58:07.26 10.0 undecidable manual PN 359 1.6983 0.34 0.7
--.MAB1.Z. 1999-02-16T22:58:04.83 10.0 undecidable manual PN 118 1.4541 1.25 0.1
--.SNTG.Z. 1999-02-16T22:58:00.75 10.0 undecidable manual PN 4 1.2654 -0.23 1
--.RFI.Z. 1999-02-16T22:57:58.39 10.0 undecidable manual PN 126 1.11 -0.48 0.8
--.ASS.Z. 1999-02-16T22:57:57.65 10.0 positive manual PG 354 1.0767 -0.6 1.3
--.MNS.Z. 1999-02-16T22:57:53.50 10.0 undecidable manual SG 348 0.3996 1.46 0
--.PQ9.Z. 1999-02-16T22:57:53.48 10.0 undecidable manual SG 84 0.444 -0.26 0.5
--.NRCA.Z. 1999-02-16T22:57:53.55 10.0 undecidable manual PG 15 0.8769 -0.98 0.3
--.AQU.Z. 1999-02-16T22:57:48.98 10.0 undecidable manual PG 50 0.5772 -0.02 1.4
--.PQ9.Z. 1999-02-16T22:57:46.47 10.0 negative manual PG 84 0.444 0.13 2.7
--.MNS.Z. 1999-02-16T22:57:45.29 10.0 negative manual PG 348 0.3996 -0.07 2.8
--.RDP.Z. 1999-02-16T22:57:45.84 10.0 undecidable manual SG 193 0.222 0.63 0.3
--.RMP.Z. 1999-02-16T22:57:44.21 10.0 undecidable manual SG 201 0.1776 0.8 0.2
--.RDP.Z. 1999-02-16T22:57:41.25 10.0 positive manual PG 193 0.222 -0.17 2.7
--.RMP.Z. 1999-02-16T22:57:40.17 10.0 negative manual PG 201 0.1776 -0.2 2.6
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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